In questo nuovo articolo ci occuperemo della diastasi addominale nelle donne, disturbo caratterizzato dall’eccessiva separazione dei muscoli retti addominali. In particolare, nei passaggi successivi cercheremo di capire perché viene la diastasi, quali sono i sintomi legati ad essa ed in cosa consiste il trattamento della diastasi dei retti.
Se vi state chiedendo come mai questo argomento, semplice la risposta perchè anche io la ho e l’ho scoperta dopo al gravidanza. Quando mi resi conto la pancia non era a posto e non era dovuto solo alla gravidanza. Ne scrivo perchè molte donne ancora oggi non sanno che esista questa patologia e si ritrovano in una condizione fisica che non accettano e a cui molto spesso alcuni medici non sanno danno risposta.
Indice Contenuti
Cos’è la diastasi addominale
La diastasi addominale si verifica quando il retto addominale destro e il retto addominale sinistro si separano ed in particolare, quando tra i due muscoli intercorre una distanza di più di 2,7 cm. Questo muscolo, diviso in due parti simmetriche, si trova nella faccia addominale anteriore e va dalle costole alla sommità del pube. La sua funzione è quella di mantenere il corpo eretto, proteggere gli organi addominali e mantenerli in posizione. Ma non è tutto. Il muscolo retto rende anche possibile la flessione del tronco e la sua inclinazione ed è coinvolto durante il parto, la defecazione, la minzione, le risate, la tosse e gli starnuti.
Normalmente, questa condizione si presenta dopo il parto e prende il nome di diastasi post-partum. Tuttavia vi sono anche altre cause che possono contribuire alla sua comparsa come il sovrappeso.
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Come si riconosce la diastasi addominale?
Per riconoscere la diastasi addominale è importante osservare la pancia. Un primo campanellino d’allarme potrebbe essere la presenza costante di pancia gonfia (nonostante siano trascorsi sei mesi dal parto). È fondamentale inoltre prestare attenzione ad altri sentori. I più comuni sintomi della diastasi addominale sono la tensione a livello dell’addome, l’eccessivo accumulo di gas nello stomaco, l’incontinenza urinaria, la nausea e i dolori alla schiena.
Per essere certi di soffrire di diastasi dei retti addominali è necessario effettuare un’ecografia della parete addominale e anche una TAC. Nei casi più gravi si può veder necessario approfondire anche con una risonanza magnetica.
Questi esami permettono di identificare la presenza di diastasi dei retti con certezza e anche di stabilire quanti sono i cm che separano i retti.
Perché viene la diastasi addominale? cause
Le principali cause della diastasi dei retti addominali, come già anticipato, sono fondamentalmente due: la gravidanza e l’obesità. Il motivo per il quale la diastasi è piuttosto frequente dopo la gravidanza è molto semplice. Il retto dell’addome è ricco di collagene, una proteina che viene alterata dagli estrogeni, ormoni che aumentano la loro concentrazione durante la gestazione.
Ma la diastasi addominale può essere innescata anche da altri fattori come per esempio l’esercizio addominale frequente, la costipazione e la tosse cronica. In parole povere, da tutte quelle condizioni che aumentano eccessivamente la pressione addominale, fino a danneggiare la linea alba.
Altre cause di diastasi addominale sono:
- post menopausa e annesso aumento di peso
- patologie croniche con ripetuta tosse violenta che sforza l’addome
- sforzi eccessivi anche a livello lavorativo
- predisposizione fisiologica
- eccessiva attività sportiva
Attenzione la diastasi addominale può colpire anche gli uomini non pensate sia un problema tutto al femminile.
Come si interviene per risolvere la diastasi addominale
In base ai cm di distanza fra i retti si può agire in diversi modi per risolvere il problema e si può accedere anche ad operazioni chirurgiche per risolvere il problema con convezioni tramite servizio sanitario nazionale o tramite chirurghi plastici con intervento privato a vostro carico.
Una volta che si hanno gli esiti di eco, tac o risonanza vi dovete rivolgere al chirurgo che in base all’esito e alla presenza o no di ernia addominale, vi proporrà le varie alternative di intervento che possono essere mini addominoplastica, laparoscopia e in casi più gravi addominoplastica plastica, con intervento chirurgico che lascerà una cicatrice simile a quella del parto cesareo.
Il post intervento prevede che si debba rimanere a riposo per diverse settimane, senza fare sforzo alcuno, non si devono alzare pesi e va indossata una guaina post parto. Si dovranno fare medicazioni, tenere un drenaggio e infine togliere i punti di sutura dopo valutazione concordata col chirurgo.
Quali sono le conseguenze legate alla diastasi?
Chi dice che la conseguenza della diastasi sia solo quella antiestetica “pancetta” si sbaglia di grosso e onestamente quando lo sento dire mi arrabbio anche parecchio. Si perchè la diastasi addominale non è un problema estetico (purtroppo ci sono donne che la vedono solo così ma per fortuna sono poche), ma bensì un vero problema fisiologico e che spesso influenza anche la sfera psicologica e sessuale.
Questa lesione può causare infatti ernie ombelicali, debolezza del pavimento pelvico, incontinenza urinaria, prolassi, dolore alla schiena, dolore pelvico, cattiva digestione e costipazione.
Diastasi addominale alternativa all’intervento chirurgico
In caso di diastasi di lieve entità e qualora non si voglia affrontare un intervento chirurgico è possibile valutare il metodo tupler (esercizi mirati a recuperare la giunzione delle pareti addominali). Quest’ultima è una tecnica sicuramente meno invasiva della prima e finora, sembrerebbe aver registrato diversi risultati positivi e si può provare in caso di lieve diastasi e con accortezza seguendo il programma in ogni singolo dettaglio, ma ne parleremo in un altro articolo.
Oltre al metodo tupler per provare a trattare la diastasi donna vi è anche la hipopressiva di Marcel Caufriez. Anche di questa tecnica parleremo in un altro articolo.
Link utili sulla diastasi dei retti addominali
A seguire vi lascio diversi link che sono utili per l’autovalutazione della diastasi addominale, quelli per le agevolazioni di chi soffre di diastasi e quelli per la lista chirurghi convenzionasti SSN
- AUTOVALUTAZIONE DIASTASI
www.diastasidonna.it/autovalutazione-diastasi/ - VISITA CHIRURGICA
www.diastasidonna.it/visita-chirurgica/ - INTERVENTO CHIRURGICO – LE TECNICHE
www.diastasidonna.it/home/tecniche-chirurgiche
Le immagini presenti nell’articolo sono state concesse da Elena Albanese fondatrice dell’associazione Diastasi Donna e non possono essere utilizzate senza sua autorizzazione, pertanto siete invitati a non scaricarle dal mio sito.