Il nome di questa maschera potrebbe trarvi in inganno e farvi pensare che sia originaria della Francia: in realtà anche la maschera di Pierrot ha origini italiane. Senza dubbio insieme ad Arlecchino e Pulcinella, quella di Pierrot è una delle maschere più note e più affascinanti del Carnevale Veneziano. Ma qual è la sua storia? Da dove deriva il suo nome? Qual è il costume tipico di questa maschera? Se siete curiosi di scoprire le risposte a queste ed altre domande non vi resta che continuare la lettura di questo pezzo.
Il costume di Pierrot
Come Pulcinella ed Arlecchino, Pierrot è una di quelle maschere di cui è impossibile dimenticare il nome e soprattutto il costume. Questo personaggio oggi indossa una lunga e larga tunica bianca su cui risaltano tre bottoni neri centrali ed un ampio colletto a fisarmonica ed un cappello nero. L’abito che sfoggia è quello tipico dello Zanni ovvero della figura del servo da cui Pierrot deriva, ma dalla quale si differenzia per la maschera indossata. Cosa ha di tanto speciale questa maschera che la rende immediatamente riconoscibile? Oltre ad essere completamente bianca e coprire interamente il volto, reca sulla guancia una lacrima nera ed un’espressione terribilmente triste ed affranta. Ma perché? Continuate la lettura per scoprire la storia di Pierrot.
L’origine del nome Pierrot
In origine la maschera di Pierrot si chiama Pedrolino. Nacque in Italia sul finire del ‘500, nel campo della Commedia dell’Arte. Nel ‘700 giunse in Francia dove conobbe grande fortuna ma cambiò anche nome e connotati. Infatti se in origine si chiama Pedrolino, da allora la maschera si chiamòe e non rappresentava più un servo astuto, furbo, malandrino, imbroglione, furfante e doppiogiochista, ma un povero sventurato innamorato e sognatore. Pierrot infatti indossa una maschera particolare e subito riconoscibile che gli copre interamente il viso e reca sulla guancia una lacrima ed ha un’espressione molto triste. Questo perché il giovane era preda di amori impossibili, quello per la luna e quello per la bella Colombina la quale però gli preferiva l’esuberante Arlecchino.
Pierrot oggi è un tipo struggente e romantico, timido e riservato, ben lontano dallo Zanni da cui deriva e dal suo rivale Arlecchino. Spesso preso di mira dalle altre maschere per le sue disavventure amorose, Pierrot conserva la sua fiducia nel mondo e il suo carattere di eterno romantico e ingenuo sognatore. Rispetto ai suoi colleghi non ha conosciuto la stessa fortuna e per secoli questa maschera è stata quasi dimenticata. Solo grazie al mimo francese Jean Gaspard Debureau tornò alla ribalta sul finire dell’Ottocento.
Pierrot e Arlecchino
Entrambi servi ed entrambi derivati dalla figura dello Zanni, Pierrot e Arlecchino sono molti diversi tra loro invece per personalità ed abbigliamento. Mentre Arlecchino è scaltro, allegro, esuberante, doppiogiochista e astuto, Pierrot è malinconico, timido, ingenuo, nostalgico e triste perché votato ad amori impossibili (la luna e Colombina). Pierrot e Arlecchino sono un po’ le due facce, le due anime di ognuno di noi ed è impossibile non amarli entrambi.