Secondo la definizione dell’Ordine Nazionale dei Psicologi, lo psicologo è un professionista della salute che, grazie all’ausilio di strumenti condivisi della comunità scientifica, interviene per aiutare il paziente a risolvere problemi della sua vita quotidiana. Nello specifico cerca di migliorare la capacità di comprendere se stessi e gli altri delle persone che si affidano a lui per un percorso psicologico. Rivolgersi ad un psicologo per un supporto psicologico significa iniziare un percorso di aiuto (seppur difficile ma non impossibile) per superare un momento di grande difficoltà (transitorio o non) o capire come affrontare un determinato problema della vita. Ma cosa fa realmente questo professionista e come può aiutare il paziente a stare meglio? Scopriamolo nel paragrafo che segue.
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Chi è lo psicologo?
Per capire cosa fa esattamente lo psicologo, ancora una volta prendiamo in considerazione delle definizioni di personalità importanti o enti certificati. Secondo la Treccani, lo psicologo è uno studioso di psicologia, ossia una persona che ha fatto della psicologia la sua professione. Secondo l’articolo 1 della Legge 56/89, invece, lo psicologo è un professionista che fa attività di diagnosi, sostegno, consulenza, prevenzione e promozione della salute in ambito psicologico e può focalizzarsi sia sul singolo individuo che su un gruppo o una coppia. Per esercitare la professione, i laureati in Psicologia devono essere iscritti all’albo degli psicologi, come il dottore psicologo a Firenze dovrà essere iscritto nella sua provincia di appartenenza. Senza essere iscritti all’albo, non si è psicologi, ma solo dottori laureati in Psicologia e non si può praticare la disciplina.
Cosa fa lo psicologo?
Perché quando abbiamo un dolore fisico non esitiamo a contattare il medico di fiducia, mentre se abbiamo un problema o dolore psicologico è ancora un tabù qui in Italia cercare l’aiuto di uno psicologo? Rispetto ai decenni scorsi, qualcosa sicuramente è cambiato e c’è una maggiore apertura. Ciò nonostante c’è ancora la convinzione errata che ad andare in terapia psicologica siano i “pazzi”, “I malati di mente”, quelli che un tempo erano rinchiusi nei famosi manicomi (dal 1974 con la legge Basaglia non esistono più in Italia).

Lo psicologo aiuta il paziente che si affida a lui a trovare la soluzione ai propri disagi e problemi psicologici. Lo strumento che utilizza è il colloquio che gli consente di esplorare il mondo interiore e psichico del paziente e comprendere le sue emozioni, sensazioni, turbamenti, ansie, paure e il suo vissuto. Lo psicologo non giudica, non parla come farebbe un amico ed è neutrale ed esterno al contesto del paziente.
Quali sono i diversi tipi di specializzazione di uno psicologo
La psicologia è una disciplina molto ampia e complessa che comprende diverse branche di specializzazione. Ogni psicologo si specializza in un ramo diverso ed ha un suo ambito di competenza.

- Lo psicologo clinico è la figura più nota. Opera in uno studio privato o anche in ospedale e si occupa della diagnosi e della valutazione di moltissime problematiche psicologiche quali ansia, stress, depressione, problemi di coppia, disturbi della personalità, disturbi alimentari e difficoltà a gestire le emozioni.
- Lo psicologo del lavoro solitamente opera in un’azienda e si occupa del benessere individuale dei dipendenti a lavoro e di accertarsi che ci sia un clima sereno di collaborazione reciproca.
- Lo psicologo infantile ha come ambito di competenza l’infanzia e lavora esclusivamente con bambini ed adolescenti. Spesso questa figura è di supporto anche a genitori ed insegnanti.
- L’analista psicologo si differenzia dallo psicologo perché si avvale della psicanalisi di Freud e per farlo deve avere una specializzazione in psicoanalisi riconosciuta dallo Stato. Prima di esercitare la professione, oltre all’iscrizione all’albo, alla laurea e alla specializzazione, deve sottoporsi ad un’analisi personale.
- Lo psicologo nei centri di prima accoglienza è specializzato nel ruolo cruciale e delicato di prima accoglienza ai profughi di guerra, rifugiati e immigrati. Oltre a dover aiutare i soggetti a superare e affrontare i traumi dei flussi migratori e della guerra, deve aiutarli a inserirsi nella società del paese di accoglienza.