Ci sono due esami a cui le donne in gravidanza possono scegliere di sottoporsi: Amniocentesi e Villocentesi. Esami che servono a constatare che effettivamente il bambino sia sano e non presenti malattie genetiche.
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Esami in gravidanza: amniocentesi
Nel caso dell’Amniocentesi viene prelevata tramite una siringa inserita nell’addome una quantità di liquido amniotico in cui si trovano le cellule fetali da analizzare, l’esame viene svolto monitorando il feto tramite l’ecografia. E’ un’esame che viene effettuato in quasi tutte le strutture sanitarie.
La gestante che sia interessata a scoprire anomalie genetiche nel feto dovrebbe effettuarlo tra la 16° e 18° settimana di gravidanza. I risultati vengono trascritti dal laboratorio entro due settimane dall’esame. Esiste una versione di quest’esame in cui si conoscono i risultati più velocemente la FISH o la QF-PCR affidabili al 96% ed effettuabili dopo la 20° settimana di gravidanza.
L’Amniocentesi non è un’esame complesso come abbiamo visto ma viene effettuato tardivamente e questo comporta l’impossibilità dell’aborto tramite raschiamento difatti se si volesse espellere il feto si dovrebbe ricorrere al travaglio abortivo. L’esame non è pericoloso né per la gestante né per il feto.
Esami in gravidanza: villocentesi
Nel caso della Villocentesi viene prelevata una quantità di villi coriali dalla placenta da cui si analizza il patrimonio genetico del feto. Anche nel caso della Villocentesi si ha l’introduzione di un ago nell’addome ed il monitoraggio ecografico . Anche questo è un’esame indolore non pericoloso né per la gestante né per il feto, dura poco e si effettua solitamente tra la 10° e la 13° settimana di gravidanza. Purtroppo però non tutte le strutture sanitarie lo praticano.
I risultati vengono emessi circa una settimana dopo l’esame. Essendo effettuato precocemente la gestante può optare per l’aborto tramite raschiamento in caso decida di non voler portare a termine la gravidanza.
Il rischio di aborto spontaneo per entrambi gli esami è pari al 2-3%. L’esame è gratuito per le donne considerate a rischio. In ogni caso si consiglia sempre di affidarsi al consiglio del proprio ginecologo.