Ecco perché è importante crescere un bambino bilingue
Viaggiare in giro per il mondo, trasferirsi in un altro paese, frequentare campus all’estero, riuscire a costruirsi un’importante carriera lavorativa anche fuori dall’Italia: quale futuro immaginate per i vostri figli? Vorreste aiutarli a trovare la propria strada? Per essere al passo con i tempi che corrono, l’investimento più grande è certamente quello orientato allo studio delle lingue straniere. Il bilinguismo infantile è un fenomeno sempre più diffuso in Europa e nel mondo in generale, dovuto sia alla multiculturalità all’interno delle famiglie e non solo, sia come conseguenza di una scelta educativa e didattica dei genitori che scelgono di crescere i propri figli parlando più di una lingua. Questo perché un bambino che cresce padroneggiando non solo la propria lingua madre ma anche altre lingue, è in grado di conquistare una propria autonomia ovunque vada nel mondo, sia per intrattenere rapporti di natura sociale con altre persone, sia per mettere in pratica le proprie passioni, sia per garantirsi maggiori sbocchi nel mondo del lavoro e nel proprio futuro.
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Quando iniziare ad insegnare ai bambini le lingue straniere?
Quando si parla di bilinguismo in età infantile, bisogna considerare il fatto che non è necessario insegnare le lingue ad un bambino per consentirgli di parlarle: è, infatti, importante che il bambino sia esposto alla lingua straniera e che senta il bisogno di utilizzarla per comunicare. Il processo di acquisizione delle lingue deve essere, quindi, un processo del tutto spontaneo e naturale, al pari di quando inizia a muovere i primi passi.
Se i bambini sono esposti al contatto con persone di lingue diverse sin dai primi anni di vita, impareranno spontaneamente a conversare con esse attraverso i diversi registri linguistici. L’aspetto importante da tenere in considerazione per raggiungere tale scopo è quello di mantenere sempre un clima naturale e senza forzature, poiché se un bambino si sente costretto a fare qualcosa, potrebbe sviluppare un rifiuto nell’acquisizione della lingua.
Come fare per rendere bilingue un bambino? A chi rivolgersi?
Come abbiamo detto, per crescere un bambino bilingue è importante che il processo di acquisizione delle lingue straniere avvenga in modo del tutto spontaneo. Che sia un parente o una babysitter, una scuola oppure degli amici di gioco, ogni situazione in cui il bambino ha la possibilità di ascoltare l’altra lingua può fare la differenza.
Il modo migliore per stimolare il bilinguismo in età infantile e aiutare così i propri figli a crescere bilingue è legato alla scelta della scuola. Scegliere una scuola bilingue, infatti, consentirà ai bambini di apprendere in modo naturale la lingua straniera ed acquisirla come propria, come se fosse la lingua madre.
Se si sceglie per i propri figli una scuola bilingue, è importante che la continuità del contatto con la lingua straniera avvenga anche al di fuori dell’orario scolastico: a tal proposito è bene che i genitori stimolino il bambino a parlare in entrambe le lingue e per riuscire in tale scopo occorre che loro stessi le conoscano. Questo aspetto è molto importante al fine di ridurre il problema dell’esclusione: se uno dei genitori, infatti, non conosce e non parla la lingua dell’altro, il bambino saprà che ogni volta che parla escluderà inevitabilmente uno dei due.
Vantaggi e svantaggi: i falsi miti
Un tempo medici e studiosi concepivano il bilinguismo infantile come un fattore di svantaggio per i bambini: si pensava, infatti, che l’esposizione precoce a lingue straniere li ponesse in condizione di svantaggio rispetto ai coetanei. Ma era un discorso legato maggiormente alla realtà di famiglie immigrate oggetto dello studio.
Al giorno d’oggi, invece, cavalcando l’onda della multiculturalità, esporre un bambino alle lingue è un modo efficace per renderlo autonomo, aprire la mente ed avere un pensiero flessibile.
Un altro svantaggio era considerato la preoccupazione che i bambini, parlando due o più lingue, potessero confondersi o non conoscerne approfonditamente nessuna.
In realtà un bambino bilingue è in grado di passare da una lingua all’altra simultaneamente: il fenomeno cosiddetto “code-switching”’ che implica la capacità di scegliere il termine più appropriato nella lingua corrispondente.
Scegliere di crescere il proprio figlio bilingue significa aiutarlo a farsi largo nel mondo dei rapporti sociali e del lavoro, garantendogli così maggiori sbocchi ed opportunità.
Quale è il momento migliore per imparare una lingua straniera?
Come fare, dunque, per crescere e rendere un bambino bilingue? Quale è il momento migliore per accostarlo allo studio di un’altra lingua? Stimolare il bilinguismo in età infantile significa consentire al bambino di entrare in contatto fin dai primi anni di vita con una lingua diversa dalla propria e di riuscire, quindi, ad acquisirla totalmente. Per riuscire in questo scopo, scegliere una scuola bilingue, come la St. Philip School a Roma, potrebbe rivelarsi la soluzione migliore: i bambini, infatti, possono studiare, giocare e svolgere attività extracurriculari in due lingue contemporaneamente, fino ad utilizzarle entrambe allo stesso modo.