Il consumo di cannabis light e dei suoi derivati ha subito un notevole incremento negli ultimi anni e questa pianta ha continuato, come da tradizione, a generare un gran parlare. Ultimamente tanti avvenimenti a livello istituzionale hanno contribuito ad una generale apertura nei confronti del CBD, tuttavia ancora molte persone esprimono dubbi e perplessità circa la sua effettiva legalità.
A volte troppe chiacchiere creano un po’ di confusione e il risultato è che una persona interessata alle proprietà benefiche del CBD si possa sentir frenata dall’acquistare la migliore canapa light su un sito come Justbob.it proprio perché non si sente tranquilla in merito all’aspetto legale di un simile acquisto.
Cerchiamo di far chiarezza su alcuni di questi aspetti, vedendo cosa dice la legge, se è legale assumerle prodotti a base di cannabis.
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Il CBD: cos’è e dove si trova.
Il cannabidiolo è una sostanza presente nella pianta della canapa. La composizione chimica di questa pianta, appartenente alla famiglia delle cannabaceae, è piuttosto variegata e comprende più di 80 elementi ma il CBD è certamente uno dei più importanti ed incisivi.
La cannabis ha subito per tanto tempo una massiccia campagna di proibizionismo poiché considerata una pianta dagli effetti psicoattivi e stupefacenti, ma andando a scavare nella storia si hanno testimonianze di un suo utilizzo fin dai tempi antichi a scopo curativo.
Il CBD è l’elemento responsabile di alcuni effetti benefici e terapeutici che i nostri antenati sfruttavano in base alle tradizioni tramandate per esperienza ma prive di alcuna nozione scientifica, mentre l’elemento responsabile degli effetti stupefacenti che ha causato una generale condanna ai danni di questa pianta è il THC.
CBD e THC sono i due principi attivi più importanti della cannabis, e gli equilibri tra loro non regolano solo gli effetti che l’assunzione della canapa e i suoi derivati hanno sull’uomo, ma anche la legalità della sua produzione e vendita.
Ciò è dovuto al fatto che il CBD, oltre a custodire proprietà terapeutiche oggetto di studio costante, svolga anche un ruolo di contrasto all’azione del THC.
CBD: ecco cosa dice la legge.
In base all’attuale legislazione italiana, nella fattispecie alla legge 242 del 2016 che ha effettiva validità dal 14 Gennaio del 2017, la coltivazione e la commercializzazione della canapa è subordinata a determinati parametri che però non riguardano il cannabidiolo, che non è presente nella lista delle sostanze stupefacenti.
Questa legge consente infatti di coltivare e commercializzare la cannabis esclusivamente nel rispetto dei punti inseriti nel testo, tra cui spicca per importanza la percentuale di THC. Poiché il delta-9-idrocannabinolo è il principio attivo (con effetti psicoattivi) predominante in molti ceppi di canapa, per operare nel rispetto della legge è tassativo che non sia presente nella composizione della pianta e del prodotto finale da destinare al mercato in percentuale superiore allo 0,2%.
Per poter dunque agire nel settore è fondamentale prestare attenzione agli usi indicati dal testo 2, comma 2, in cui sono menzionati ad esempio il florovivaismo, l’alimentare, il cosmetico e la ricerca. Ma in particolar modo è importante accertarsi delle certificazioni delle sementi, che devono risultare presenti nel catalogo europeo.
Dal momento che su alcuni punti la normativa non è chiarissima e diverse attività operanti nel settore sono state oggetto di controlli, è molto importante accertarsi della provenienza e conservare sempre la documentazione e le fatture d’acquisto, e questo vale sia per i coltivatori che per i commercianti.
Ad ogni modo, nel rispetto della legge è possibile vendere e acquistare prodotti a base di CBD poiché rientrano nelle destinazioni d’uso indicate dal testo della normativa. Quindi il CBD è legale in Italia.
CBD: è legale assumerlo?
Appurato che nel rispetto dei requisiti indicati dalla legge è possibile coltivare, vendere e acquistare il cannabidiolo, resta da capire se a livello legislativo ne è regolamentata l’assunzione.
Partendo dal presupposto che il CBD non è una sostanza stupefacente e che non è illegale, bisogna prestare parecchia attenzione in caso di assunzione di prodotti a base di cannabis. Dal momento che è possibile acquistare cannabis e suoi derivati ma la legge non si esprime in merito all’uso privato, è preferibile evitarne l’assunzione in pubblico in quanto si è soggetti a sanzione amministrativa.
Questo evidenzia una lacuna legislativa che si spera venga presto colmata. Fino a quel momento è bene tenere a mente questo principio e conservare scrupolosamente le fatture d’acquisto dei prodotti a base di CBD acquistati online o presso un negozio fisico in caso di controlli.
Resta però il fatto che in privato è possibile, a livello teorico, utilizzare il prodotto acquistato legalmente come meglio si ritiene, facendo leva proprio sul fatto che la legge non si esprime su questo tema in maniera dettagliata.
In conclusione
Se la situazione attuale circa la coltivazione, il commercio e l’uso del CBD appare ancora un po’ torbida, c’è da pensare che visto il trend su scala mondiale di intensificare studio e ricerca sulle sue proprietà benefiche, presto anche la legge italiana si esprimerà in maniera più dettagliata e limpida.
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