Ogni donna che desideri un bambino probabilmente si è chiesta almeno una volta quale sia il suo periodo fertile e come fare per calcolarlo.
Sapere qual è il momento del ciclo mestruale nel quale è più probabile che possa avvenire il concepimento è utile sia per ottenere la gravidanza ma anche, viceversa, per evitarla. Pertanto, è molto utile per ogni donna imparare a calcolare i giorni fertili e a riconoscerli tramite i sintomi.
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Ovulazione: ecco come funziona
Il calcolo del periodo fertile per rimanere incinta è legato al momento dell’ovulazione, ovvero quel periodo del ciclo durante il quale viene rilasciato l’ovulo che può essere fecondato nel momento in cui incontra lo spermatozoo.
Concentrare i rapporti sessuali durante l’ovulazione rende più probabile il concepimento: proprio per questo è importante sapere in quali giorni avvenga l’ovulazione stessa.
A differenza delle mestruazioni, che si presentano in modo piuttosto evidente tramite le perdite ematiche, non è altrettanto facile capire quando si verifichi l’ovulazione.
L’ovulazione dovrebbe presentarsi 14 giorni prima delle mestruazioni successive. Di conseguenza, per chi ha un ciclo regolare di 28 giorni, di solito il periodo fertile è circa a metà tra una mestruazione e l’altra.
Tuttavia, non tutte le donne hanno un ciclo regolare di 28 giorni e, in ogni caso, non è raro che in alcune situazioni anche chi di solito ha un ciclo regolare possa subire dei cambiamenti. Nel caso di momenti particolarmente stressanti o nel cambio di stagione può accadere che il ciclo cambi ritmo, per esempio con mestruazioni più distanti tra di loro.
Cosa accade durante l’ovulazione
L’ovulazione è quel periodo del ciclo mestruale durante il quale avviene la maturazione dell’ovulo che può essere fecondato dallo spermatozoo. In questi giorni fertili, l’ovocita, che si trova nei follicoli presenti nell’ovaio, viene stimolato dall’azione di alcuni ormoni, gli estrogeni, che lo portano a maturazione.
Una volta diventato un vero e proprio ovulo si stacca dall’ovaio e si sposta nella tuba: se durante questo percorso c’è l’incontro con uno spermatozoo, che riesce a risalire dal canale vaginale in seguito a un rapporto sessuale, l’ovulo può essere fecondato e può avvenire il concepimento.
L’ovulazione ha una durata di circa 24 ore: questo è il lasso di tempo che intercorre dall’uscita dell’ovulo dal follicolo fino alla sua degenerazione. Tuttavia, i giorni in cui può avvenire il concepimento sono 4-5.
I giorni fertili, infatti, non devono tenere conto solo del periodo esatto in cui avviene l’ovulazione ma anche del fatto che gli spermatozoi sono in grado di sopravvivere più a lungo all’interno del corpo femminile, ovvero circa 72-96 ore. Di conseguenza, se il rapporto avviene a partire da 3-4 giorni prima dell’ovulazione potrebbe realizzarsi il concepimento.
La vitalità degli spermatozoi può essere molto importante per determinare le probabilità del concepimento: se i rapporti avvengono nella fase pre-ovulatoria gli spermatozoi devono riuscire a sopravvivere fino al momento in cui si incontrano con l’ovulo e avere abbastanza vitalità per fecondarli.
In linea di massima il giorno che precede l’ovulazione e quello dell’ovulazione dovrebbero essere quelli maggiormente fertili: proprio per questo avere un’idea precisa di quando avvenga l’ovulazione è molto utile ai fini del concepimento.
Come calcolare l’ovulazione
Se il ciclo è regolare e di 28 giorni, l’ovulazione dovrebbe avvenire a metà tra un ciclo e l’altro, ovvero 14 giorni prima dell’ovulazione successiva.
Se, invece, pur essendo regolare, il ciclo è più lungo o più corto, ci si può basare sulla previsione della mestruazione successiva e sottrarre 14 giorni.
In un ciclo mediamente di 32-34 giorni, l’ovulazione potrebbe avvenire 18-20 giorni dopo il primo giorno della mestruazione precedente.
In un ciclo più breve, mediamente di 24-26 giorni, invece, l’ovulazione potrebbe avvenire già 10-12 giorni prima rispetto all’ultima mestruazione.
Tuttavia, oltre al calcolo dei giorni, per individuare l’ovulazione esistono degli altri metodi, come quello della temperatura basale.
Il metodo della temperatura basale
Il metodo della temperatura basale prende come spunto il fatto che durante l’ovulazione si ha un aumento della temperatura corporea di qualche decimo di grado.
Tenendo traccia della misurazione della temperatura, è possibile individuare l’aumento della temperatura e, se esso coincide con i giorni in cui dovrebbe esserci l’ovulazione, potrebbe essere una indicazione aggiuntiva dell’ovulazione in corso.
Tuttavia, poiché si tratta si un rialzo di qualche decimo di grado, potrebbe essere difficilmente individuabile o provocato da altri fattori.
I calcolatori dell’ovulazione
Per essere certe di essere nella fase ovulatoria, si possono utilizzare dei semplici test dell’ovulazione. Funzionano in modo analogo al test di gravidanza e rilevano lo stato ormonale attraverso l’analisi delle urine.
Attraverso un indicatore visivo indicano quali sono i giorni fertili, quelli in cui probabilmente non avverrebbe il concepimento e quelli in cui il concepimento potrebbe essere possibile ma non probabile.
Inizialmente sono stati pensati come contraccettivi naturali, quindi per evitare la gravidanza. Proprio per questo non indicano esclusivamente il giorno dell’ovulazione, ma segnalano quelli che dovrebbero essere i giorni fertili, gli infertili e i dubbi. Molto dipende però anche dalla vitalità degli spermatozoi, la quale può influire sensibilmente sulle possibilità di concepire.