La paura degli uomini di crescere, di diventare grandi e prendersi le loro responsabilità: ecco cos’è la sindrome di Peter Pan. Ti sarà sicuramente capitato di incontrare un uomo che si comporta come un eterno bambino, magari pur avendo tanti anni più di te. Sicuramente si tratta di una persona immatura, psicologicamente fragile, problematica e spesso incapace di amare ed essere amato. Perché viene chiamata così? La risposta è semplicissima: chi non conosce Peter Pan, l’eterno bambino che vuole mai crescere, che non vuole diventare un adulto e vuole vivere per sempre la spensieratezza dei bambini, essere senza pensieri, non dover prendere decisioni e non avere nessuna responsabilità?
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Chi è l’eterno Peter Pan?
L’eterno Peter Pan è un adulto che si comporta esattamente come un bambino, che non ha regole, che vive in un eterno presente e non si prende alcuna responsabilità, non compie nessuna scelta per il futuro né non si preoccupa di ferire i sentimenti altrui con il suo atteggiamento infantile e superficiale. Non ha regole nella sua vita perché forse nella sua vita non gli sono mai state imposte né dai genitori né a scuola né dalla società. Non ha avuto una bussola per orientarsi nella sua vita e per questo va allo sbando. Il problema forse va ricercato nel modello genitoriale avuto.
I genitori moderni sono molto “permissivi” e non sono autoritari come lo erano nelle generazioni precedenti. Si preoccupano di rendere sempre felici i loro figli e acconsentono sempre a tutte le loro richieste. Spesso sono iperprotettivi e per evitare delusioni ai loro figli li aiutano in tutto, sbagliando, perché così i loro figli non maturano mai. Ecco come nascono i futuri adulti immaturi e gli uomini con la sindrome di Peter Pan.
Perché gli uomini hanno paura di crescere?
Gli uomini che soffrono della sindrome di Peter Pan sono stati bambini cresciuti sotto una campana di vetro, iperprotetti, mai messi di fronte a problemi e scelte, individui che non si sono mai messi in gioco e non hanno mai rischiato. Questi adulti non vogliono prendere decisioni e scelte né per il futuro né per il presente. Ma come si guarisce dalla sindrome di Peter Pan? Scopriamo i consigli della psicologa.
Come si guarisce dalla Sindrome di Peter Pan?
Tutto conosciamo il finale della storia: Wendy e i fratellini tornano a casa perché vogliono crescere, Peter Pan sceglie di non crescere mai e di restare sull’Isola che non c’è.
Un adulto affetto dalla sindrome di Peter Pan può guarire? La risposta è sì, ma non è semplice. Deve fare un percorso terapeutico di crescita individuale, lavorare molto su stesso, sulle sue emozioni e su come gestirle. Questo individuo non solo ha comportamenti infantili, ma anche le sue emozioni sono rimaste ad uno stadio infantile. Ecco perché soffre di immaturità affettiva, ha paura ad impegnarsi e non prende mai decisioni. Anzi spesso le sue scelte variano a seconda dell’umore del momento. Questo adulto deve capire che è bene conservare il proprio bambino interiore, grazie al quale avere una buona dose di creatività e immaginazione, ma è necessario che si assuma delle responsabilità.
Se il tuo partner è un eterno Peter Pan, non sostituirti a lui nelle scelte e non cadere nella sindrome di Wendy. Sicuramente lui è un tipo affascinante, che sa bene come socializzare e sedurre, ma non sa relazionarsi e soprattutto non sa avere relazioni sane.