La Dieta Mediterranea è molto più di un regime alimentare: è uno stile di vita ispirato alle abitudini alimentari dell’area mediterranea, e in particolare del Cilento. Non si tratta semplicemente di una piramide alimentare, ma di ospitalità, convivialità, clima, biodiversità e rispetto per un modo di vivere lento e fondato sulle cose semplici della vita.
Oggi la dieta mediterranea è considerata il miglior modello alimentare da seguire per vivere bene, in salute e a lungo. Nel 2010 questo regime alimentare divenne patrimonio dell’Unesco come bene immateriale dell’umanità per salvaguardare la salute dalle patologie cardiovascolari.
Vediamo quante calorie sono previste nella dieta mediterranea e le sue origini.
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Dieta Mediterranea e calorie
Il fabbisogno giornaliero di calorie secondo la dieta mediterranea è così composto:
- 50/60 % carboidrati
- 30 % di grassi massimo
- 15 % circa di proteine
La versione classica della dieta mediterranea apporta dalle 1800 alle 2000 calorie al giorno, per mantenere il proprio peso evitando di accumulare grasso e aumentare di peso, nel caso invece si voglia perdere peso con la si deve puntare alla dieta di sole 1500 calorie con un menù specifico per ogni soggetto i risultati si possono ottenere mantenendo lo stato di salute.

Nel piano alimentare della dieta mediterranea i grassi sono da preferire monoinsaturi e sino a 3 porzioni al giorno massimo, fra i grassi consigliati vi è l’olio extra vergine di oliva. E’ consigliata anche l’assunzione di 2/3 porzioni a settimana di legumi che se abbinati alla pasta o al riso rendono il pasto completo privo di grassi e con tutti i nutrienti necessari.
Fondamentale bere circa 2 lt di acqua al giorno per espellere le tossine e mantenere i tessuti idratati e fare attività fisica per mantenere il corpo in salute.
Ancel Keys e la scoperta della dieta mediterranea
Nei paesi dell’area mediterranea la vita scorre lenta, il cibo è genuino, l’aria fresca e pulita. L’origine della dieta mediterranea va individuata a Pioppi, un piccolo borgo di pescatori nel cuore del Cilento.
Il primo a codificarla non fu un italiano, ma un americano, originario di Colorado Springs: il dottor Ancel Keys negli anni ‘50 del secolo scorso. Questo studioso, ben consapevole delle abitudini alimentari americane e della forte incidenza delle malattie cardiovascolari nella popolazione statunitense, scoprì che la popolazione del bacino del Mar Mediterraneo e in particolare quella cilentana era più longeva e decide di indagare le cause nelle abitudini e tradizioni alimentari.

Ancel si era convinto che la longevità e la bassa incidenza delle malattie cardiovascolari nella popolazione mediterranea fossero legate alle abitudini alimentari. A Pioppi e nel Cilento nel dopoguerra la vita era povera e il cibo a tavola era essenziale: pane, pasta, frutta e verdura, pesci, legumi, olio extravergine d’oliva e poca carne. Negli anni ‘70 Keys mise a confronto 7 paesi (Italia, Stati Uniti, Giappone, Finlandia, Paesi Bassi e Giappone) e scoprì che a mano a mano che ci si allontanava dal bacino del Mediterraneo e dallo stile mediterraneo aumentavano le malattie cardiocircolatorie.
Nel 1975 Ancel pubblicò un trattato dal titolo “Eat well and stay well, the Mediterranean way” dove spiegava nei minimi dettagli la dieta mediterranea e la sua importanza in relazione alla longevità e alle malattie e inseriva anche un gran numero di ricetta di Delia, la sua governante in Italia. Ma questo studioso americano fece molto di più.

Stanco del freddo mondo accademico decise di “toccare con mano” le sue teorie, dimostrarle nel concreto e si trasferì insieme alla moglie nel Cilento, dove visse quasi fino alla sua morte. Ancel aveva scoperto l’elisir di lunga vita, ovvero la dieta mediterranea, e non a caso visse quasi 100 anni, respirando l’aria cilentana, apprezzando il piacere delle cose semplici, l’azzurro del Mar Mediterraneo, la pelle baciata dal sole tutto l’anno e mangiando solo alimenti di origine vegetale, con un consumo moderato di cibi di origine animale (pesce, carne, uova) e abbondante acqua. Da eliminare o consumare occasionalmente, a suo parere, bevande gassate, alcool, carne rossa, dolci e cibi raffinati.