Ogni anno il 28 luglio si celebra la Giornata mondiale contro l’epatite, per sensibilizzare l’opinione pubblica nella lotta a questa malattia. L’OMS, insieme ai Paesi firmatari del programma, si è prefissata di eliminare definitivamente l’epatite virale entro il 2030. Secondo i dati forniti dall’OMS, ogni anno nel mondo 1 milione 400 mila persone muoiono di epatite e 350 milioni sono le persone affette da epatite B e C. In Italia, dal 1985 ad oggi, l’incidenza di questa malattia infettiva è scesa vertiginosamente passando nel caso dell’epatite C da 5 casi ogni 100.000 abitanti a 0,2 casi ogni 100.000, mentre per l’epatite B da 12 casi ogni 100.000 abitanti a 0,6 casi su 100.000.
Dopo la tubercolosi, l’epatite è la seconda malattia killer più pericolosa e diffusa del mondo. Spesso la diagnosi tardiva peggiora la situazione, poiché sia l’epatite B che l’epatite C possono rimanere molti anni asintomatiche e degenerare all’improvviso in cirrosi epatica.
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Perché l’epatite fa ancora paura?
L’epatite è una malattia causata da un virus, l’HCV, che attacca il fegato provocando un’infiammazione. Spesso le persone affette da epatite C non manifestano alcun sintomo e si accorgono di avere la malattia solo decenni dopo quando oramai il fegato è gravemente compromesso.
I sintomi comuni dell’epatite C sono:
- dolori muscolari e articolari
- febbre
- nausea e perdita d’appetito
- affaticamento
L’epatite B invece si trasmette tramite scambio di sangue infetto o rapporti sessuali non protetti. I sintomi comuni dell’epatite B, oltre a quelli citati per il tipo C, sono: ingiallimento della pelle e degli occhi (ittero), urine di colore scuro e vomito.
E’ bene sapere che l’incubazione dell’epatite C va da 15 ai 150 giorni, con una media di 50, dopo alcune settimane dall’infezione è rilevabile nel sangue l’anti-HCV.
Come proteggersi dall’epatite C
Per prevenire ‘l’epatite C è necessario eliminare i fattori di rischio e prestare attenzione alle condizioni igienico sanitarie nel caso di piercing o tatuaggi, usare sempre il preservativo nei rapporti sessuali (in particolare se si hanno partner occasionali e sempre differenti).
Inoltre è consigliato:
- evitare di usare siringhe già usate
- scambiare oggetti personali come rasoi, tagliaunghie o spazzolino da denti
- condividere cannucce per bere
- lavorare a contatto con persone infette e in condizioni igieniche precarie
- portare particolare attenzione se si vive con una persona infetta, disinfettando spesso ed evitare l’uso degli stessi oggetti personali e il contatto col sangue.
Infine un fattore rischio è nascere da una madre portatrice di epatite C, per questo sarà il ginecologo che vi ha in cura ad informarvi su tutti i rischi e come procedere durante la gravidanza e dopo il parto.