Ogni anno in data 10 settembre si celebra la Giornata Mondiale Prevenzione del Suicidio. L’obiettivo principale della IASP (International Association for Suicide Prevention) in combinazione con la WHO (World Health Organization) è quello di aumentare la consapevolezza, sia nella comunità scientifica che nella popolazione, che è possibile prevenire il suicidio. Come ci mostrano gli episodi di cronaca quotidiana, il suicidio è ancora una delle principali cause di morte e la situazione è decisamente peggiorata con la crisi economica, il lockdown e il futuro incerto dovuto all’emergenza sanitaria mondiale.
Indice Contenuti
Il suicidio come terza causa di morte in Occidente
Negli ultimi 50 anni il tasso di suicidio nel mondo è cresciuto del 65%. Si stima che ogni 40 secondi una persona si toglie la vita. Ogni anno circa un milione di persone in tutto il mondo si suicidano. In Italia i morti per suicidio lo scorso anno sono stati 4000 (di cui l’80% di sesso maschile).
In Giappone il numero delle persone morte suicide nel 2020 è stato superiore alle vittime di coronavirus registrate. Dati senza dubbio allarmanti. Le cause che spingono una persona a compiere un gesto estremo possono essere molteplici: depressione, ansia generalizzata, stress, incertezza sul futuro, problemi economici, familiari, relazionali e sociali. Il gruppo maggiormente a rischio oggi, indipendentemente dalle condizioni economiche, sono i giovani di sesso maschile tra i 15 e i 29 anni per cui il suicidio oggi rappresenta la seconda causa di morte (in Svezia la prima).
Giornata mondiale prevenzione del suicidio: prevenire il suicidio è possibile?
Secondo gli esperti del settore, prevenire il suicidio è possibile, anche se non esiste una ricetta universalmente valida. Risulta molto importante la cosiddetta prevenzione primaria che consiste in programmi svolti nelle scuole che insegnano agli adolescenti a riconoscere i campanelli d’allarme della depressione e a chiedere aiuto a insegnanti, amici o genitori.
Altrettanto importante è il lavoro svolto dai gatekeepers (o meglio sentinelle) nelle scuole: si tratta di insegnanti che hanno il compito di segnalare ai professionisti psicologi nelle scuole problemi riscontrati e ragazzi a rischio. Molto importante poi è l’ascolto: tutti devono avere la capacità di ascoltare il prossimo che sia un amico, un genitore, un fidanzato o uno sconosciuto a scuola. Nell’80% dei casi chi commette suicidio ha riferito il suo intento. Prevenire quindi è possibile, anche se difficile. Bisogna saper osservare, ascoltare e segnalare a professionisti nel caso in cui una persona che conosciamo è a rischio suicidio.