In questi giorni si è sentito parlare più frequentemente di bronchiolite, una patologia che colpisce i bambini molto piccoli, attaccando il loro sistema respiratorio.
Quest’anno la diffusione della bronchiolite sembra aver anticipato i tempi e già in questi giorni si registrano molti casi. Il responsabile sembrerebbe essere il cosiddetto virus respiratorio sinciziale, che ha provocato il ricovero di alcuni bambini in diverse città della nostra penisola.
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Che cos’è la bronchiolite e quali sintomi presenta
La bronchiolite è una patologia infiammatoria che interessa l’apparato respiratorio dei bambini, con conseguente, talvolta, anche gravi.
Sono proprio i bambini con meno di due anni, e in particolare i neonati con meno di sei mesi, quelli che possono essere interessati da questa infezione, che si presenta mediamente in ben 11 bambini su 100.
Si tratta di una epidemia stagionale che, normalmente, si diffonde tra i mesi di novembre e aprile, con una maggiore incidenza tra gennaio e febbraio.
Come si può leggere in questo approfondimento sui sintomi della bronchiolite, nella maggior parte dei casi (75%) la bronchiolite è provocata proprio dal virus sinciziale, ma possono presentarsi anche altri virus, come i virus influenzali, i rinovirus, etc.
L’infezione colpisce non solo i bronchi, ma anche i bronchioli, ovvero le diramazioni più periferiche dell’apparato respiratorio e crea una infiammazione, a seguito della quale viene prodotta una elevata quantità di muco che ostruisce le vie respiratorie e impedisce la corretta respirazione.
I bronchioli hanno una dimensione molto ridotta, nei bambini possono essere anche di mezzo millimetro, pertanto, l’ostruzione è molto più frequente di quello che avviene negli adulti.
Di solito, se curata correttamente, è una patologia che si risolve nel giro di qualche giorno, tuttavia, non sono rari i casi in cui è necessario il ricovero in ospedale. Proprio per questo va affrontata seriamente.
I sintomi della bronchiolite
In fase iniziale la bronchiolite si presenta come un semplice raffreddore, con starnuti, naso che cola, tosse, febbre. Nei bambini più piccoli la febbre può superare i 38°.
Nel giro di qualche giorno, tuttavia, tende a peggiorare, con sempre maggiore difficoltà respiratoria. Di solito, a ciò si accompagna il respiro affannoso e la tosse. Spesso risulta indicativo di questo stato il respiro sibilante, ovvero l’emissione di un suono acuto quanto di espira. I bambini più piccoli spesso mostrano difficoltà ad alimentarsi a causa della difficoltà respiratoria.
I casi più gravi mostrano affanno molto intenso, respiro superficiale e sforzo dei muscoli respiratori. Inoltre, un sintomo tipico è l’allargamento delle narici quando si inspira.
Talvolta si possono registrare casi di apnea, durante i quali il bambino smette di respirare.
L’aumento di casi di bronchiolite: il virus sinciziale
È notizia di questi giorni: il numero di casi di bronchiolite sarebbero aumentati sensibilmente rispetto alla media. Di solito, infatti, la diffusione dei virus responsabili della malattia avviene in un periodo più avanzato, a partire dal mese di novembre e con picchi nei primi mesi dell’anno, in pieno inverno.
L’anticipo dell’arrivo del virus rispetto alla normalità ha destato qualche preoccupazione, più tra i genitori che tra i sanitari.
La spiegazione di questo fenomeno è stata data, infatti, dalla presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, in seguito all’allarme per i numerosi ricoveri nei reparti pediatrici.
Secondo la presidente, le cause dell’aumento dei casi di bambini colpiti seriamente da questo virus sarebbero legate all’allentamento delle misure anti-covid. Se da una parte nell’anno scorso c’è stata una forte diminuzione del numero dei casi proprio grazie al distanziamento e all’elevato numero di regole per ridurre i rischi di contagio, ciò avrebbe anche contestualmente ridotto la risposta del sistema immunitario. Ecco perché nel momento in cui le misure sono diventate meno ferree, maggiore è diventato il numero di bambini colpiti dal virus sinciziale.
Si tratta, infatti, di un virus comune che circola abitualmente tra adulti e bambini e nella maggior parte dei casi non ha esiti preoccupanti, in quanto si presenta, appunto, come un semplice raffreddore. Tuttavia, nei bambini più piccoli può degenerare dando luogo a infezioni respiratorie e bronchioliti.
Da qui, anche l’appello su Twitter di Fedez a fare attenzione, in quanto la sua bambina è stata recentemente ricoverata proprio a causa di questo virus respiratorio.