Intolleranze alimentari nei bambini: sono vere o sono bufale?
Ormai le intolleranze alimentari sono una moda, tutto può essere ricondotto al cibo anche un semplice disturbo che con l’alimentazione non c’entra nulla. Anche i bambini vengono sottoposti a questi test che dovrebbero evidenziare se sono presenti o meno delle allergie. A tutto ciò occorre porre un freno.
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Intolleranze alimentari nei bambini: facciamo chiarezza
La Siaip ha deciso di produrre un documento in cui si approfondiscono le diagnosi di intolleranza e allergia alimentare, perché esistono molti modi per diagnosticare le intolleranze (analisi del capelli, biorisonanza, iridologia etc) ma quanto c’è di vero? Se ne è discusso al Congresso della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica a Firenze, da cui è emerso che le diagnosi d’intolleranza sono sempre più elevate ma anche errate.
Intolleranze alimentari nei bambini: cos’è l’allergia
Dunque, c’è da dire che un’allergia la si appura solo nel momento in cui si verifica ed in tal caso si fanno i test e le prove per vedere se un alimento è dannoso o meno (esempi di esami veri sono gli Skin Prick Test, il dosaggio delle IgE specifiche per gli alimenti e degli anticorpi per il glutine, il breath test per il lattosio). Al momento le uniche intolleranze/allergie verificabili sono lattosio e celiachia. Tutte le altre allergie sono verificabili sono nel momento in cui il bambino ingerisce l’alimento e questo comporta una reazione, diversamente non si possono scoprire prima (prendiamo ad esempio la puntura dell’ape, non esiste un test che vi dirà se vostro figlio è allergico o meno al veleno dell’ape, lo si scopre purtroppo se l’ape lo punge).
Quindi non è il caso di allarmarsi e di sottoporre i bambini ad esami costosi e che poi si rivelano farlocchi, chiedete prima al pediatra e fate solo gli esami necessari per attestare allergie dimostrabili.