Se vogliamo affrontare la tematica della maternità per le donne medico è opportuno ovviamente fare dei distinguo, inquadrando il regime professionale in cui opera il soggetto.
La madre può essere:
- medico dipendente di struttura pubblica o privata / medici di famiglia;
- medico specializzando;
- medico libero professionista.
La tutela della maternità si applicherà in base a diversi criteri in base all’inquadramento in cui si trova la madre medico. Analizziamo come viene gestita la maternità dei medici dipendenti o medici di famiglia o pediatri di base. Se sei interessata ad approfondire invece la tematica dei medici specializzandi, vista la complessità del caso , ti rimandiamo a questo articolo relativo alla maternità dei medici specializzandi.
Indice Contenuti
Gravidanza della madre medico
Negli ambienti lavorativi la gravidanza viene considerata una malattia solo se è a rischio, quindi se non lo è la lavoratrice continua a lavorare per tutto il periodo della gravidanza.
Si può richiedere una sospensione delle attività per gravidanza facendo riferimento all’ACN art 18 comma 4: “Il medico in stato di gravidanza, convenzionato ai sensi del presente Accordo, può richiedere la sospensione dell’attività convenzionale per tutto o per parte del periodo previsto come obbligatorio per i lavoratori dipendenti e con sostituzione totale o parziale della propria attività lavorativa.”
All’indennità provvede l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici:
- Periodo di 5 mesi: 2 prima + 3 dopo il parto oppure 1+4;
- Indennità pari all’80% di 5/12 del reddito percepito e denunciato ai fini fiscali nel secondo anno precedente a quello dell’evento.
- L’indennità di 5 mesi viene riconosciuta anche per un’interruzione di gravidanza spontanea o terapeutica, dopo il sesto mese;
- L’indennità di 5 mesi viene riconosciuta anche per adozione o pre-adozione di bambini che non superano i sei anni di età;
- L’indennità di un mese viene riconosciuta per interruzione di gravidanza spontanea o terapeutica, dopo il terzo mese;
- L’Indennità va richiesta dal sesto mese di gravidanza ed entro 180 giorni dal parto; oppure entro 180 giorni da adozione o interruzione di gravidanza.
- L’Indennità viene riconosciuta anche se il medico decide di continuare l’attività lavorativa.
- Modulo scaricabile dal sito ENPAM alla sezione modulistica
Allattamento per una madre medico: come viene gestita
La regolamentazione della maternità dei medici tratta ovviamente anche la tematica dell’allattamento. Per quanto riguarda l’allattamento il medico può richiedere l’attivazione del tempo parziale facendo riferimento all’ACN Art 18 c.3 lett a):
“Il medico di medicina generale ha diritto ad usufruire di sospensione parziale dell’attività convenzionale, con sua sostituzione part-time e per periodi anche superiori a sei mesi, comunque non superiori a 18 mesi nell’arco di cinque anni, per allattamento o assistenza a neonati entro i primi 12 mesi di vita; per adozione di minorenni i primi 12 mesi dall’adozione; per assistenza a minori conviventi non autosufficienti.”
Solitamente il tempo parziale CA/ES non prevede una riduzione oraria, ma solo una riduzione del numero di turni.
Anche per incarichi a tempo determinato può essere richiesta l’attivazione del tempo parziale.
In entrambi i casi è previsto il riconoscimento del punteggio facendo riferimento all’ACN art 18 c. 6:
“Nei casi di cui ai commi 2, 3, 4 e 5 la sospensione dell’attività di medicina generale non comporta la sospensione del rapporto convenzionale né soluzione di continuità del rapporto stesso ai fini della anzianità di servizio.”
Il tutto vale anche per i contratti a tempo determinato.
Il medico di Continuità Assistenziale può chiedere l’esonero dai turni notturni facendo riferimento al Decreto Legislativo 151/2001 che prevede:
- art 53 comma 1: divieto al lavoro notturno (ore 24-6) dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.
- art 53 comma 2: non obbligo al lavoro notturno fino al compimento del 3° anno di età del bambino.
Invece per i contratti a tempo determinato si ha la possibilità di usufruire della norma del Decreto Legislativo 151/2001 che prevede
all’art 54 il divieto di licenziamento dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.
- Art 6
1: Il presente Capo prescrive misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di eta’ del figlio, che hanno informato il datore di lavoro del proprio stato, conformemente alle disposizioni vigenti, fatto salvo quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 8.
- Art 8 :
1. Le donne, durante la gravidanza, non possono svolgere attività in zone classificate o, comunque, essere adibite ad attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda un millisievert durante il periodo della gravidanza.
2. E’ fatto obbligo alle lavoratrici di comunicare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato (per i medici di ES consigliamo di rivolgersi anche al medico del lavoro).
3. E’ altresì’ vietato adibire le donne che allattano ad attività’ comportanti un rischio di contaminazione.
Altri articoli sulla gravidanza che potrebbero interessarti sono
Epidurale vantaggi e svantaggi
Cosa sapere sulla toxoplasmosi