Diventare genitori è senza dubbio un momento molto emozionante e pieno di gioia, ma anche pieno di dubbi e di ansie, che assalgono soprattutto la neomamma che può sentirsi intimorita dal nuovo compito che la attende, per questo è bene che cerchi di riprendersi il prima possibile dalla fatica della gravidanza e del parto, magari delegando il più possibile agli altri ad esempio le faccende domestiche e dormire ogni volta che ne ha la possibilità, anche di giorno mentre il bimbo dorme.
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Allattamento: cosa è indispensabile sapere
Il latte materno è l’alimento per eccellenza per nutrire i neonati, in quanto presenta tutte le sostanze nutritive che gli servono per la corretta crescita, è altamente igienico ed è sempre alla temperatura giusta. In più c’è il vantaggio per il piccolo di poter averne sempre la quantità che desidera.
Questo contribuisce a far si che il bambino sia più calmo, meno irritabile e soprattutto riposi meglio interrompendo meno il sonno di notte. E’ dunque importante sapere alcune cose fondamentali sull’allattamento al fine di vivere con serenità questo momento.
- Prima fra tutte è insegnare al piccolo ad attaccarsi al seno in modo corretto sin dalla prima poppata, ovvero fare in modo che lui non prenda in bocca solo il capezzolo ma l’intera areola. In questo modo infatti la suzione diventa veramente efficace. Infatti questo da un lato assicura ai neonati un flusso costante del latte e alla mamma una produzione continua e cospicua di latte, evitando difatti fastidiosi problemi al seno come ad esempio le ragadi.
- Molto importante anche assecondare le richieste del piccolo, ovvero se dovesse richiedere più delle canoniche otto poppate al giorno è bene assecondarlo, in quanto questo fa si che il neonato si abitui prima a rinunciare alla poppata notturna e ad assestarsi su un numero minore di poppate nell’arco della giornata.
In caso di impossibilità ad allattare: il latte artificiale
Prima di dare il latte artificiale ai neonati è bene consultare sempre il pediatra che potrà consigliare quello più adatto alle sue esigenze e soprattutto ipoallergenico. Se si opta per il latte in polvere (che è il più economico) bisogna utilizzare acqua oligominerale che deve essere portata a circa 70° prima di aggiungerla al latte, dopodichè si può intiepidire il biberon passandolo sotto l’acqua corrente. Il biberon e le tettarelle vanno sterilizzate dopo ogni utilizzo.
Il metodo più economico da utilizzare è la bollitura in acqua per una ventina di minuti, altrimenti si possono usare gli appositi sterilizzatori. Questo tipo di latte a differenza di quello materno non può essere somministrato in quantità libere, ma bisogna sempre seguire le dosi indicate dal pediatra.
Come fare il bagnetto
Il bagnetto lo si può fare anche tutti i giorni se il bimbo si rilassa, ma bastano 2-3 volte la settimana.
La cosa fondamentale da ricordare è la temperatura che deve essere tiepida (32°-35°), il bambino va immerso in poca acqua e tenuto semi sdraiato.
La testa va risciacquata con una brocca precedentemente riempita d’acqua.
Le coliche: cosa fare
E’ molto frequente nei primi mesi di vita che i neonati soffrano delle cosiddette colichette, che si manifestano con vere e proprie crisi di pianto da parte del piccolo. Per alleviare il dolore che sente è opportuno praticargli dei leggeri massaggi circolatori sulla pancia in modo tale da alleviare la pressione prodotta dall’aria nella pancia.
Se questo non dovesse bastare è opportuno consultare il pediatra che dopo una breve visita può decidere di prescrivere dei rimedi per favorire l’espulsione dell’aria che provoca le coliche.
Il pianto: come riconoscerlo
Il bambino piccolo non ha altro modo di comunicare i suoi bisogni se non attraverso il pianto, infatti egli piange fondamentalmente per quattro motivi: ha fame, ha un ruttino che gli da noia, ha il pannolino sporco oppure ha le coliche.
I genitori imparano presto a capire i diversi pianti dei neonati, ma almeno all’inizio essi vanno per esclusione.
La cosa fondamentale però è evitare di attaccare subito al seno il bambino appena questo piange, in modo da evitare che possa prendere il latte come elemento consolatorio, poiché questo in futuro potrebbe fargli sviluppare disturbi dell’alimentazione.